martedì 18 settembre 2012

L'opera grafica di Mirando Haz

AA. VV.
Libreria antiquaria Prandi, Reggio Emilia, 1981

Ero convinto di possedere ormai l'opera omnia (letteraria, se non grafica) di Amedeo, alias Mirando Haz, conosciuto ad una lontana mostra a Bergamo nel 1993, ma - "rovistando" nella sua sterminata biblioteca - scopro d'un tratto che non è così! Il "problema" si risolve immediatamente con l'ennesimo graditissimo regalo da parte dell'autore, il che mi fornisce l'occasione per un ulteriore viaggio nel suo primo decennio o poco più di produzione grafica (l'altro riferimento per il periodo è Le acqueforti di Mirando Haz, Scheiwiller, 1976 o il più recente L'opera incisa, Nuages, 1999). Ma andiamo con ordine: il libro inizia con un'antologia di scritti su Haz, tra i quali possiamo citare quelli di Giulio Carlo Argan, Carlo Bertelli, Raffaele De Grada, Cesare Segre e altri (e scusate se è poco!). Seppur interessanti, gli scritti critici cedono però il passo alla nota dell'autore, curiosamente affidata ad un foglio allegato al libro anziché alle pagine dello stesso. In essa Haz lamenta con rabbia la mercificazione dell'arte contemporanea, la quotidiana creazione di "grandi artisti" - che poco o nulla hanno da dire - da parte di critici raramente disinteressati, che finisce col creare un cortocircuito letale con la sostanziale incompetenza di un pubblico credulone che vede ormai l'arte solo come un "investimento". Nella seconda parte dello scritto trova posto una breve descrizione della propria opera e di alcuni temi ispiratori; fatto piuttosto interessante e non proprio frequente.
Infine ci sono alcune riproduzioni di incisioni, tra le quali cito solamente l'acquaforte della bottega delle maschere e l'acquatinta de lo sputo, ed il catalogo completo delle prime 650 opere. Motivi letterari e ricordi di famiglia, riferimenti "nordici" e mitteleuropei si alternano nella lunga lista, a testimoniare l'originalità della ricerca artistica di Mirando Haz, a mio modesto parere uno dei sommi incisori del panorama del '900 italiano che, guardandoci ambiguamente dalla fotografia alla pag. 4 ammonisce: "Come superstite di una strage la mia ricerca artistica cade dalle gelide altezze della morte, da labbra chiuse nell'ironia, da alberi genealogici definitivamente segati".

2 commenti:

  1. ... grande artista Mirando Haz... di un'altra epoca...

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    1. Grazie del commento, Marta. Certo che con il tuo cognome non potevi non apprezzare MH... :-)
      Sì, da un certo punto di vista è così - le "affinità elettive" vanno nella direzione che tu dici. I segni, le composizioni, invece, sono molto moderni, no? Si può essere moderni senza adeguarsi ai canoni.

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