mercoledì 15 gennaio 2014

Trattoria La cantina

Biglietto da visita: giratelo e
guardatelo dall'alto in basso!
Via IV novembre, 7
Esine (BS)

Risalendo la Valcamonica verso l'Adamello avevo spesso notato l'indicazione Monumento Nazionale passando presso il paesino di Esine. L'indicazione si riferisce alla chiesa di S. Maria Assunta e ai suoi mosaici, che ovviamente non sono mai riuscito a vedere, dovendomi accontentare del portone d'ingresso chiuso. Così qualche settimana fa scorso sono tornato al paese in questione per omaggiare la "cultura materiale" anziché quella artistica, sperando in miglior fortuna: destinazione la trattoria La cantina per una cena con prodotti "del territorio", a festeggiare la conclusione positiva di una faccenda antipatica. Il locale è all'interno di una vecchia e bella dimora in pietra e mattoni accanto alla piazza nel centro del paese, ma è arredato in pseudo-stile "trattoria di una volta" in modo fin troppo kitsch: vecchi attrezzi da lavoro, utensili da cucina, orpelli vari ed improbabili pendono da ogni dove e fanno da contrappunto alla musica, anch'essa d'anteguerra.
Fin qui niente di male; per fortuna l'abito non fa il monaco nemmeno in tema di osteria. Le cose si fanno più interessanti quando si passa al concreto: cucina rigorosamente camuna con ingredienti locali, la cui provenienza è indicata in una lista presente su ogni tavolo. I piatti disponibili (non molti, ma ciò non è necessariamente un male) sono elencati dall'oste, mentre manca un menù vero e proprio; è questo un punto debole del locale: dover decidere di fretta ricordando a memoria l'elenco dei piatti sarà utile per allenare la memoria ma è sempre un po' fastidioso; basterebbe una lista giornaliera su un foglio di carta.
Iniziamo comunque con dei buoni antipasti tra cui si fanno notare i salumi (salame, lardo, pancetta) e della ricotta fresca con miele e noci.
Scopro poi che in Valcamonica si coltiva del tartufo e non mi posso far mancare i bigoi colle trifole. L'oste ci ammonisce correttamente a non pensare che il tartufo locale sia identico a quello d'Alba, bensì più leggero, ma il piatto è decisamente interessante, così come la quantità di tartufo che lo accompagna. Molto buono anche il classico orzotto ai funghi.
La fame comincia a placarsi quando arrivano i secondi, uno stracotto d'asino ben fatto, in alternativa al classico manzo all'olio: piatti semplici senza troppi fronzoli, cucina "vera" che dà soddisfazione. Peccato solo che tra i secondi non ci fosse niente di... diciamo così, "peculiarmente locale" come è successo con i primi. Si finisce poi con il dessert, nel mio caso una fin troppo classica torta alle pere e cioccolato; buona ma non indimenticabile.
E siamo così ai vini: la lista (sì, questa esiste!) spazia un po' in tutta la penisola, ma noi ci concentriamo sulle etichette locali. Ci lasciamo consigliare dall'oste e accompagniamo la cena con un Lambrù, un Valcamonica Igt dell'azienda Togni. Uvaggio di barbera, marzemino e merlot, affinamento in acciaio, vino schietto e minerale che si è abbinato ottimamente ai piatti. Per finire, non poteva mancare un ottimo genepì (o un brodo di giuggiole per le signore, che però preferivano di gran lunga il primo!).

Nessun commento:

Posta un commento