lunedì 14 luglio 2014

Trattoria Mirta

Piazza S. Materno, 12
Milano


Dovrei disquisire del Taurasi Radici Mastroberardino e del Vin santo della cantina di Toblino - ben noto il primo e una piacevole novità il secondo - che hanno allietato la cena di domenica sera da Matteo. Poi ci sarebbero anche da spendere un paio di parole su una birra notevolissima... insomma, troppe cose buone in questo periodo attentano con successo al mio (dis)equilibrio etilico! In tutto ciò si è inserito uno dei pranzi che raramente ma periodicamente si organizzano con un paio di ottime amiche (che poi sono anche colleghe, ma è un dettaglio), ed eccoci qui! La scelta è caduta su questa trattoria, dove già una volta eravamo stati respinti dal grande affollamento dell'ora di pranzo (il locale non accetta prenotazioni) e dove stavolta troviamo posto senza problemi grazie all'atmosfera un po' più rilassata che si respira anche a Milano a luglio. Pavimento in graniglia, quadri e disegni alle pareti, piccoli tavolini quadrati con tovagliette di carta: aspetto semplice, ma curato.
Il menù è decisamente interessante e non include alcun piatto di pesce (diversi amici ne farebbero un vanto); spazia tra piatti tipici e invenzione sicché la scelta diventa sempre difficile, soprattutto se vi aspetta un pomeriggio di correzione compiti e non vorreste appisolarvi satolli sulla prima funzione di trasferimento dall'aria improbabile che incontrerete - e sapete che ne incontrerete. Mi sono quindi limitato - si fa per dire - ad un antipasto ed un primo piatto: si inizia con un veramente ottimo prosciutto di pecora che non assaggiavo da secoli e che strappa a noi commensali, felici come bambini, espressioni didascaliche tipo: "Sa proprio di pecora!" e affini amenità. Il pane che lo accompagna è fatto in casa, e si vede! Anche la pasta è fatta in casa ed i cavatelli al ragù di salsiccia sono buoni ancorché semplici. Un'occhiata ai piatti di carpaccio di controfiletto delle amiche (e alle loro espressioni) convince anche riguardo a questa possibilità.
Come al solito non riesco a resistere al dessert e mi lascio tentare da una torta con cioccolato e lavanda: l'abbinamento è interessante, colla lavanda che ammorbidisce il sapore, ma devo confessare che non mi ha convinto del tutto.
Visto quel che mi attendeva nel pomeriggio non ho nemmeno consultato la lista dei vini, così da non dover soffrire per la rinuncia. Sarà un buon motivo per tornarci, magari un sera.

Aggiornamento di ottobre 2016: serata con Salvo from Scotland, tornato a respirare l'aria di Milano per un paio di giorni. Il menù si conferma di qualità e la carta dei vini, non troppo ampia, contiene parecchie cose interessanti. Peccato solo che la scelta del commensale di cui sopra sia un po' troppo "legnosa" per i miei gusti.

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