venerdì 14 novembre 2014

La mostra di Alberto Vitali a Bergamo

Il Palazzo della Ragione dove si tiene la mostra.
Il catalogo dei dipinti
Il catalogo delle incisioni
È in corso fino al 6 gennaio 2015 la mostra Alberto Vitali e Bergamo, una storia d'arte e di profonda bellezza al Palazzo della Ragione, nella Piazza Vecchia di Bergamo Alta. Un'occasione unica per rivedere dopo quarant'anni dalla mostra del 1975 le opere principali del pittore più rappresentativo del novecento a Bergamo e di rilevanza nazionale tutt'altro che secondaria, anche se qualche sprovveduto si ostina ancora a definirlo artista "locale".
Scrissi un post su Alberto Vitali qualche tempo fa, quando completai la raccolta dei libri relativi (invero ne manca uno, ma pazienza) ed avevo mirato e rimirato le riproduzioni dei quadri in lungo e in largo. Poi Amedeo - mesi fa - mi informa della prossima mostra e posso così seguire l'evolversi dell'organizzazione: il pellegrinaggio dai collezionisti privati, la definizione del catalogo e degli autori dei contributi critici, le prime bozze... momenti di soddisfazione e momenti di sconforto che accompagnano la gestazione, da lui sempre superati in nome dell'affetto e della riconoscenza verso l'antico maestro.
L'inaugurazione è stata un successo, con la folla delle grandi occasioni accorsa a vedere le opere nella sala delle capriate del Palazzo, magnificamente allestita. L'opera di Vitali è suddivisa per temi, permettendo così di cogliere l'evoluzione dell'approccio dell'artista verso i paesaggi (con un occhio di riguardo alle vedute di Bergamo), le nature morte, le figure, i ritratti ed autoritratti e le mascherate. In dialogo con la settantina di quadri esposti si trovano poi opere di artisti italiani con cui Vitali ha intessuto relazioni, come Sironi, Carrà, Tosi, Rosai, Morandi.
Il bel catalogo della mostra è un viaggio nella pittura di Vitali grazie alle ottime riproduzioni dei dipinti, accompagnate da tre saggi critici e da un ricordo di Amedeo.

A pochi passi dal Palazzo della Ragione, nell'(ex) Ateneo, si è poi inaugurata martedì 11 novembre la mostra delle incisioni di Vitali, completando così il percorso di riscoperta dell'artista (invero ci sarebbero anche gli acquerelli, ma forse è chiedere troppo...). Per me è l'occasione di vedere queste incisioni per la prima volta dal vero e di ammirarle ancora di più. Molto interessante il confronto tra la versione pittorica e grafica di uno stesso soggetto, osservando come i personaggi e le "storie" emergano in maniera diversa nei diversi mezzi espressivi, come sottolineato da Bertelli nel catalogo che accompagna questa seconda mostra. Catalogo che include anche uno scritto di Amedeo che mette, come si suol dire, i puntini sulle "i" su incisione e arte contemporanea e riproduce l'acuto scritto critico dello stesso che accompagnava il precedente catalogo del 1973. Tecnica prediletta l'acquaforte (87 incisioni + 13 con passaggio in acquatinta), ma non mancano 24 incisioni alla puntasecca, frequenti soprattutto nei primi anni, e 4 legni incisi. Materiale d'elezione lo zinco, mentre il rame è stato usato solo per 10 incisioni. Per citare ancora Amedeo, "Riproporre l'opera incisa nel 2014 è interessante per il netto contrasto con gli smodati manierismi che inquinano il misterioso ed autentico mondo dell'incisione fino a trasformarla in un ambiguo doppio di se stessa".

Non resta che andare a Bergamo Alta a visitare le mostre di Vitali. Non ve ne pentirete!

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