mercoledì 26 novembre 2014

Shangri La

Diego sul 1° tiro
Paolo sul 2° tiro
Sul 3° tiro
Diego e Paolo sul 4° tiro. La sosta (che io ho saltato)
è sul grosso arbusto.
Sul 5° tiro.
Tracciato della via (azzurro). In rosso la via Capitani coraggiosi
Sas de Mesdì - Monte Cimo
parete E


Torno su questa parete dopo quasi un anno, in compagnia di amici dai propositi bellicosi: Diego e Paolo mi consegnano un paio di staffe, attrezzo che io aborro e del cui utilizzo (e non solo di quello) sono massimamente ignorante, e mi trascinano sotto un paio di tetti poco rassicuranti. A furia di "Dai dai, che sopra si scala in libera...", di malriposti consigli su come usare gli infernali arnesi, di indicazioni su dove porre piedi, fifi e ammennicoli vari, giungo alla seconda sosta. Da lì passo avanti, ma la qualità delle protezioni e della roccia non aiuta a rilassarsi; sbaglio entrambe le soste successive, fermandomi prima fuori via, poi a metà tiro per esaurimento del materiale: i sacrosanti sberleffi dei soci mi accompagnano così fino alla sosta finale. Una via oggi un po' scorbutica che potrebbe diventare interessante a valle di una sistemata.
Accesso: dal casello di Affi della A22 seguire per Brentino Belluno, scendendo in Val d'Adige e portandosi sulla destra dell'autostrada (per i cultori di storia e di architettura militare segnalo nei pressi i forti Rivoli/Wohlgemuth, S. Marco e la tagliata Incanal). Si passa poi sul suo lato sinistro, si attraversa un ponte su un canale e si segue una curva sulla destra. Poco dopo si prende a sinistra ad un bivio, seguendo sempre l'indicazione Brentino Belluno, e si giunge al cimitero del paese dove c'è uno spiazzo per parcheggiare. Si costeggia a ritroso il vigneto sino alla curva dove un evidente sentiero si infila nel bosco. Lo si segue (bolli e piastrine metalliche con scritta S5 seguita da altri codici - un modo opinabile di marcare i settori e le vie di arrampicata) superando un paio di tratti con corde fisse cambiate di recente fino all'altezza della parete, dove il sentiero si biforca: alla vostra destra svetta lo spigolo del IV sole; noi prendiamo a sinistra. Si prosegue con qualche saliscendi fino a portarsi sulla verticale di un evidente tetto triangolare; poco dopo si sale a destra per pochi metri seguendo una traccia che porta alla parete e si segue la cengia verso destra; si supera la via Capitani coraggiosi e si raggiunge la piastrina n. 19, con scritta.
Relazione: via sostanzialmente abbandonata, con chiodatura tutto sommato buona, ma vetusta e dall'aspetto spesso poco affidabile (tranne che nel 2° e 5° tiro), con passaggi obbligati di 6a. Stando al libro di via, la nostra è stata la sesta ripetizione in quindici anni (!!), il che ha ovvie conseguenze: nella parte alta la roccia è un po' invasa dalla vegetazione e con alcuni tratti da verificare, nonostante qualche decina di chili finiti nel bosco sottostante al nostro passaggio: se cercate vie sportive su roccia pulita siete fuori strada. Fatte queste premesse diciamo che la linea, pur non avendo il fascino della vicina Capitani coraggiosi, è meritevole di una ripetizione, e se siete un po' meno brocchi del sottoscritto - cosa non difficile - potete limitare i tratti in artificiale. Il percorso è piuttosto ovvio (soprattutto se avete una relazione, al contrario di noi!); inutili le protezioni veloci. Portare due staffe per superare il primo tiro tiro senza penare.
1° tiro: salire a superare un primo bombé (valutato 7b dagli apritori), spostarsi a destra e risalire la placca fin sotto ad un tetto. Qui attraversare a destra fino alla sosta; 30m, A2; 14 spit. Sosta su due spit e 1 chiodo con cordone e maglia-rapida.
2° tiro: superare il tetto sopra la sosta e proseguire in verticale fino ad una zona di rocce rotte in corrispondenza di arbusti dove si sosta; 25m, 6c (oppure A1/2 se non volete faticare); 9 spit, 2 chiodi. Sosta su due spit.
3° tiro: in traverso verso sinistra su roccia da verificare; giunti al cordino in clessidra NON andare all'evidente sosta sulla sinistra, ma salire in obliquo, attraversare a sinistra e superare un muretto che porta alla sosta; 40m, passo di 6a/6a+; 8 spit, 3 chiodi, 1 cordone in clessidra. Sosta su albero con vecchio cordone.
4° tiro: a sinistra a risalire le rocce vicino al filo dello spigolo; quando gli spit "finiscono" si doppia lo spigolo sulla sinistra e si raggiunge la sosta; 25m, passo di 6a per arrivare in sosta; 7 spit. Sosta da attrezzare su due spit in un canalino disturbato dalla vegetazione.
5° tiro: uscire a sinistra, NON salire allo spit con cordone ma attraversare a sinistra fino alla fessura, risalirla e superare il muretto leggermente strapiombante. Spostarsi a sinistra e salire per rocce facili fino al terrazzo di sosta; 35m, 6b; 6 spit, 1 cordone in clessidra. Sosta su due spit con catena. Libro di via.
6° tiro: salire per facili rocce fino al termine della via. Dopo una ventina di metri io mi sono spostato verso sinistra su rocce non bellissime, raggiungendo il filo dello spigolo e doppiandolo per portarmi sulla sosta di calata di Capitani coraggiosi; 30m, III+. Facile, ma esposto e non protetto (c'è qualche clessidra che si può usare). In alternativa (relazione apritori) salire dritti fino alla sosta, spostarsi poi a sinistra e calarsi fino alla sosta di Capitani coraggiosi.
Discesa: in corda doppia lungo Capitani coraggiosi

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie..

Nessun commento:

Posta un commento